Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato

Aurora Cantini. Poetessa, scrittrice, divulgatrice. Titoli onorifici: Cavaliere per la poesia, Poeta Insigne, Accademico d’Onore, Ambasciatrice per la Memoria, Alloro Poetico di Poeta Laureato. Oscar per la Poesia a Lazzate nel 2015. Tre medaglie d’oro.

Quando te ne andasti
il mio cuore sanguinò
e il rosso dei suoi ricordi scese fino al fondo
di questo antico dolore,
supremo e immacolato come la Croce
che mi conduce al giorno.
Il buio sovrastò il nero di notti senza storia
e avvolse le attese
come il Calvario che veglia le ore dell’uomo.
Quando te ne andasti
il mio cuore sanguinò
come il sangue che dà la vita
o come l’acqua che lava il sudore
e io – solo ossa e carne ormai –
non ti chiamai, nemmeno per dirti addio.
Aur Cant, dal libro “Uno scrigno è l’Amore“” 2009

Commento
“Stabat Mater”❣️ Due parole, per la più breve, intensa, inconcepibilmente possibile sintesi della più autentica, incommensurabile ed infinita Storia d’Amore.
Senza confini e senza tempo: perché continua, qui ed ora, ovunque un Cuore di Mamma veglia accanto alla Sua creatura che soffre… E muore.
Quale parte attiva del più atroce scandalo “vivibile” quaggiù: la sofferenza degli Innocenti. Sempre aperto alla nostra adorazione, o alla nostra rivolta.
Perché Gesù, capo del Corpo che noi siamo, “sarà in agonia fino alla fine del mondo; non bisogna dormire durante questo tempo” (Blaise Pascal, Pensieri – cit. beato Luigi Novarese)