Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato

Alda Giuseppina Angela Merini è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana. “Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra”.

Se tu sei la mia mano,
il mio dito,
la mia voce,
se Tu sei il vento
che mi scompiglia i capelli,
se Tu sei la mia adolescenza
io ho il diritto di servirti
e il dovere,
perché l’adolescenza
non ha mai chiesto nulla
alle sue stagioni.
Tu mi hai presa
perché io non ero una donna
ma solo una bambina
e le bambine si accolgono
e si avvolgono di mistero.
Tu mi hai resa donna, Signore,
e la donna è soltanto
un pugno di dolore.
Ma questo pugno
Io non lo batterò
Verso il mio petto,
lo allargherò verso di te
come una mano
che chiede misericordia.
Tu sei la mia mano, Signore,
tu sei la vita,
e quando una donna partorisce un figlio
la disgrazia e l’amore
abitano in lei
come il dubbio della sua esistenza.
Tu mi hai redenta nella mia carne
E sarò eternamente giovane
E sarò eternamente madre.
E poiché mi hai redenta
posi vicino a Te
la pietra della tua resurrezione.

Commento
Quel “pugno di dolore” così intenso, assurdo ed umiliante che è stato la sua vita, Alda Merini ha saputo aprirlo anche davanti a noi tutti, oltre che verso Dio!
E ne sono uscite, tra l’altro, poesie di struggente bellezza e rara “altezza”… perché la sofferenza già aveva arato la terra del suo cuore fino a profondità insondabili. Quelle che nascondono e poi fanno germogliare i più preziosi semi di Vita nuova. Che col germe della Fede,
ci fanno r-accogliere anche nella nostra carne i frutti della Redenzione. Al punto di ri-offrire a Cristo la pietra della Sua, della nostra Risurrezione!