Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato
Giuseppe Ungaretti (8.2.1888, Alessandria d’Egitto; 1.6.1970, Milano) è stato un poeta, scrittore, traduttore e giornalista italiano. Risulta uno dei principali poeti della letteratura italiana del XX secolo.
D’improvviso è alto sulle macerie
il limpido stupore dell’immensità
E l’uomo curvato sull’acqua
sorpresa dal sole
si rinviene un’ombra
cullata e piano franta
Commento
Solo il poeta – o forse… nemmeno lui, fino in fondo! – conosce il senso delle parole che dal groviglio del Cuore emergono verso la luce, per balbettare l’indicibile, l’insondabile nascosto nei meandri della propria vita.
Qui Ungaretti ci parla di macerie, improvvisamente sovrastate dallo stupore dell’immensità.
Può essere che, crollati i castelli delle nostre illusioni… ci sia finalmente donato il limpido sguardo verso quell’immensità Altra… che prima non potevamo scorgere, perché infognati nei cunicoli del nostro io?!?
Narciso era pericolosamente curvo sulla propria immagine riflessa dall’acqua… ma qui, il sole ne illumina lo specchio, brilla… e ne cancella il buio opaco. E riusciamo finalmente a vederci quale ombra tremolante, cullata dalla tenerezza di Dio, e franta nella nostra fragilità creaturale. Per ri-nascere nella verità e pienezza del nostro Essere… a Sua immagine e somiglianza!
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