Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato
Mila Kačič, slovena (5 ottobre 1912, Sneberje; 3 marzo 2000, Lubiana). Nella capitale ha studiato canto e pianoforte al Conservatorio, e recitazione all’Accademia di arte drammatica. Con alle spalle una carriera di attrice, è stata una di quelle poetesse che strappano la vita a morsi sin dalla nascita.
Nei giorni di solitudine cercami
tra le cose che si possono dare per amore.
Nel volo primaverile degli uccelli,
nelle nubi e nel tramonto
mentre si fonde con il sole.
Nei falò estivi, tremolanti,
quando li inghiotte il buio del cielo.
Nella furia dei venti,
intrecciati tra loro
e nei rami degli alberi,
mani che abbracciano.
In tutto mi trovi.
Quando t’immergi nell’acqua,
cercami nell’onda
e m’insinuerò tra le tue gambe.
La conchiglia attaccata allo scoglio
e non lo lascia più sono io.
Cercami nel fruscio delle erbe
che il vento piega
e gli si abbandonano estatiche,
mi trovi nelle radici
che invadono il cuore della terra.
In tutte le cose
che si possono dare per amore
e per amore prendono, cercami.
Dovunque sono io, è il mio amore.
Commento
È toccante incontrare – nella poesia fluente dal cuore e dal dolore che l’ha plasmato e poi scavato – donne di così profonda, sensibilissima umanità.
Un prezioso dono presente fin dalla nostra nascita, ma che è pure la faccia nascosta della luna splendente nella Notte. Del cuore, e del mondo.
Chiave di lettura di tutta la poesia (da leggere per intero)! e della vita dell’autrice, è l’amore. Così forte, intenso e pervasivo, da impregnare tutto un quotidiano vissuto a stretto contatto con la natura. Contemplandone la semplice, struggente bellezza, che può essere cifra e narrazione di Dio stesso. Amore per essenza!
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