L’8 febbraio 2024 sulla Vita Casalese è uscito l’articolo che ricorda la pubblicazione della SD.

40 Anni della lettera apostolica “Salvifici Doloris”

11 Febbraio 1984 – 11 Febbraio 2024

L’11 Febbraio 1984 , nella ricorrenza della memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes , San Giovanni Paolo II promulgava la Lettera apostolica sul senso cristiano della sofferenza umana. La indirizzava ai Vescovi, ai sacerdoti, alle famiglie religiose e ai fedeli della Chiesa Cattolica. Un messaggio chiaro che offre risposte sicure ai tanti quesiti che l’uomo si pone quando si trova a vivere il dolore, la sofferenza, la malattia. Le domande più emergenti sono: Perché soffrire? Perché un bambino deve incontrare la malattia? Che senso ha la sofferenza? C’è posto per il malato, il disabile, il sofferente… nella famiglia, nella Chiesa e nella società? Queste domande possono coinvolgerci in prima persona, oppure in modo indiretto, perché riguardano un amico, parente, conoscente. Esse accompagnano comunque l’uomo da sempre. La letteratura italiana, sin dalle sue origini, ha infatti cercato di dare delle risposte all’uomo infelice, facendo prevalere aspetti che ogni secolo ha messo in evidenza. Seneca sottolinea che l’uomo virtuoso è colui che riesce a trasformare il disagio del dolore in opportunità per tirare fuori il meglio da sé, vivendo nella libertà dai vincoli che lo tengono prigioniero. Il beato Luigi Novarese, verso la prima metà del novecento, offre una proposta efficace affinché l’uomo sofferente possa vivere con serenità e dignità la sua vita, accogliendo il limite e superandolo. Dirà San Giovanni Paolo II al n. 2 della S. D.: “La sofferenza sembra appartenere alla trascendenza dell’uomo: essa è uno dei punti, nei quali l’uomo viene in un certo senso “destinato” a superare se stesso, e viene a ciò chiamato in modo misterioso”.

Possiamo attestare, pertanto, che la lunga ricerca nel tempo abbia approdato ad una proposta di vita, esposta nel carisma Novaresiano e resa universale da questa lettera apostolica che vede nel sofferente un apostolo.

Vediamo, allora, che al n.3 la S.D. recita: “La Chiesa, che nasce dal mistero della Redenzione nella croce di Cristo, è tenuta a cercare l’incontro con l’uomo in modo particolare sulla via della sofferenza. In questo tale incontro l’uomo – diventa la via della Chiesa -, ed è questa una delle vie più importanti”. Al n. 13 afferma: “Ma per poter percepire la vera risposta – al perché – della sofferenza dobbiamo volgere il nostro sguardo verso la rivelazione dell’amore divino… Cristo ci fa entrare nel mistero e ci fa scoprire – il perché – della sofferenza… L’Amore è anche la sorgente più piena della risposta all’interrogativo del senso della sofferenza.” Una lettera piena di suggestioni che ci immettono nel mistero e ci rendono partecipi dell’Amore di Dio per l’uomo. In questo scambio di Amore, l’uomo si unisce a Gesù seguendo il suo cammino in qualità di corredentore, ed in questa linea Novarese ha fondato i Volontari della sofferenza che non sono quelli che vogliono soffrire, ma coloro che hanno il cuore che batte all’unisono con Dio e accettando il limite lo superano, diventando divulgatori di amore nella preghiera e nell’azione apostolica. Per questa ultima affermazione è utile sottolineare che la S.D. dedica il n.28 al tema del Buon Samaritano: l’uomo che durante il cammino incontra uno sfortunato, picchiato e derubato, lo riconosce come suo prossimo e se ne prende cura a sue spese. Allora ogni cristiano può vivere in prima persona questo cambiamento interiore e quello esteriore. Pensiamo a tutti gli operatori sociali e sanitari che hanno il delicato compito di prendersi cura dell’uomo sofferente. Questa lettera ha delle pagine che fanno interrogare sui temi emergenti riguardanti i valori che la vita detiene. Facciamo dunque nostro l’invito di San Giovanni Paolo II, un invito molto attuale a distanza di 40 anni: “ E chiediamo a voi tutti, che soffrite, di sostenerci. Proprio a voi, che siete deboli. Chiediamo di diventare una sorgente di forza per la Chiesa e per l’umanità. Nel terribile combattimento tra le forze del bene e del male, di cui ci offre spettacolo il nostro mondo contemporaneo, vinca la vostra sofferenza in unione con la croce di Cristo!