Così nel 1966, il Mons. Novarese descrive la sua guarigione: “Al nono anno di malattia, mi trovavo al Santa Corona di Pietra Ligure, avevo 17 anni. Scrissi a Don Rinaldi, generale dei Salesiani, domandando preghiere alla Madonna Ausiliatrice e a San Giovanni Bosco per la mia guarigione. Don Rinaldi mi rispose che i giovani dell’oratorio avrebbero iniziato una novena per me, verso la fine di aprile. In tre novene mi si sono chiusi sette ascessi freddi bei grossi che dall’inizio della malattia erano aperti, senza alcuna cura speciale; la gamba che non mi reggeva più ed era penzoloni, incominciò a sorreggermi. Lasciai le stampelle e ho incominciato a camminare come ancora oggi cammino senza mai più avere il più piccolo disturbo”. E le stampelle?
Nel suo scritto del 24 luglio 1931 Mons. Novarese così concludeva: “Riconoscentissimo al Beato Don Bosco, depongo al suo altare le grucce usate per 7 anni implorando la sua protezione su di me, sulla famiglia e su quanti mi aiutarono”.
E nel 1966: “Le mie stampelle le avevo portate alla chiesa del Valentino di Casale e poste all’altare di San Giovanni Bosco”.
Nel 1960 le stampelle furono chieste dalla Sorella Maggiore Elvira Myriam Psorulla al Rettore della chiesa del Valentino, perché fossero collocate nella casa “Cuore Immacolato di Maria” di Re (NO); furono concesse a patto che fossero esposte accanto ad una immagine della Madonna. Ora si trovano nella cripta della casa, accanto alla statua della Madonna del silenzio.
[Fonte: Summarium super dubio – Causa di Beatificazione Mons. Luigi Novarese]
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