Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato
Mariangela Gualtieri (Cesena, 1951) è una poetessa e scrittrice italiana.
Laureata in architettura allo IUAV di Venezia, ha fondato, insieme a Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca nel 1983
Esercizio del trasloco
Il tempo qui non è stato
che un pezzo di cartone,
un sobbalzo. La porta
si chiude per l’ultima volta.
Il fascio di forze domestiche
il genio del luogo
saluto ora con ringraziamento.
A tutto ciò che tace perfettamente
e che sempre qui dentro ha taciuto
a ciò che non appare
in questa casa vuota
e resta come il larga attesa.
A questo punto del mondo, alto sulla città vecchia
a questa cuccia di luce e conforto
in cui abbiamo amato meglio che potevamo
e dormito bene nella sua pace
e fatto tutte le cose umane
delle vite, al mio cuore
senza tristezza che tutto saluta
contento, come esercizio
di distaccamento, come grande
scuola del trasloco e del suo lasciare la presa.
Vi lascio, cose.
Il vostro mancarmi sia la melodia
che ora mi guida:
La schiena liberata dal peso
stia dritta in attesa
della più alta impresa.
Il bastarmi del poco e del niente che serve.
E il resto sia vuoto. Sia intesa
con tutto ciò che non pesa.
Commento
Il nuovo anno da poco iniziato, può essere visto come un “trasloco” esistenziale verso una nostra nuova “dimora” nel Mondo, nella Vita. Che prevede, richiede il liberarci di tanta inutile zavorra. Materiale – e ci sono tradizioni di cose vecchie buttate dalla finestra , la notte del 31! – ma altresì mentale, spirituale…
Così… quando una “casa” più piccola ci costringe a selezionare l’indispensabile… scopriamo inedite melodie di fondo al nuovo quotidiano che ci si prospetta. Con la schiena libera da precedenti fardelli, staremo ritti davanti a più alti e nobili orizzonti che ci attendono. Per vivere, ci basterà finalmente un nulla … armoniosamente innestato sul Tutto di cui siamo parte viva. Nel vuoto lasciato da un Io ingombrante, che non trova più spazio nella rinnovata essenzialità interiore e “lascia la presa”… sperimenteremo la leggerezza di nuovi voli, ora anche a noi possibili!
L’espressione delicata, eppure incisiva della poetessa rappresenta x me una grazia.
A partire da cose e sentimenti che sono anche miei, si libra in alto a suggerirmi nuovi modi di essere leggeri e vivaci come lo Spirito, ed anche di esplorare nuovi orizzonti, sempre ringraziando con consapevolezza.