nella giornata del 2 agosto si è svolta una Santa Messa nel Parque de Jogos, celebrata dall’arcivescovo Marek Jędraszewski, metropolita di Cracovia. L’omelia è stata tenuta dal cardinale nominato Grzegorz Ryś. Ha fatto riferimento al Vangelo sul cercatore di perle e ha detto che Gesù Cristo è il cercatore e noi siamo la perla preziosa per la quale ha pagato il prezzo più alto. Dopo la Messa c’è stato un concerto, abbiamo ballato e cantato… tutti avevano il sorriso sulle labbra e il cuore pieno di gioia.
Ieri abbiamo ricevuto la riflessione della catechesi tenuta dall’arcivescovo Marek Jędraszewski.
Amicizia sociale: 1.matrimonio 2.famiglia 3.nazione 4.chiesa.
Il pronome noi ha un valore speciale. Il valore di ogni persona è il valore integrale della comunità. Il contrario è la massa nel comunismo, non significa nulla. Padre Kolbe uscì dalla fila e gli fu chiesto: chi sei? Sono un sacerdote cattolico. Un membro di una particolare comunità. È tutta una questione di “noi”, di un “noi” speciale. Come famiglia, come nazione, come ha detto San GP II.
Un tempo kairos speciale, un tempo santo. Il passaggio ha un significato, siamo nelle mani di Dio. A Cana, la preposizione “presso”, erano insieme in modo speciale. “In compagnia”. Così era Maria a Cana. Percepisce una situazione difficile e chiede aiuto. Preoccupata. Preposizione “per”. Mi preoccupo per te. Fiducia in Lui. Per e per, dare la vita per, per qualcuno. Padre Kolbe, Gesù. Per noi uomini e per la nostra salvezza…, crocifisso anche per noi. Parole di consacrazione che ci amano fino alla fine.
Il mondo predica di essere se stessi, di realizzarsi, una specie di crudele corsa al topo, si vince per poi cadere comunque. Noi dobbiamo essere diversi. Essere trasformati dalla forza dell’Eucaristia. Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. L’amore. La vita della fede e la vita dell’amore. Ricordiamoci che dopo la morte del corpo, l’amore rimane.
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