Con il termine di esercizi spirituali si intende ogni forma di esame di coscienza, di meditazione, di contemplazione, di preghiera vocale e mentale, e di altre attività spirituali, come si dirà più avanti. Infatti, come il passeggiare, il camminare e il correre sono esercizi corporali, così si chiamano esercizi spirituali i diversi modi di preparare e disporre l’anima a liberarsi da tutte le affezioni disordinate e, dopo averle eliminate, a cercare e trovare la volontà di Dio nell’organizzazione della propria vita in ordine alla salvezza dell’anima.
Giova molto che chi fa gli esercizi li intraprenda con animo aperto e generoso verso il suo Creatore e Signore, mettendogli a disposizione tutta la propria volontà e libertà, in modo che la divina maestà possa disporre di lui e di quanto possiede secondo la sua santissima volontà.
La preghiera preparatoria consiste nel chiedere a Dio nostro Signore la grazia che tutte le mie intenzioni, le mie attività esterne e le mie operazioni interiori tendano unicamente al servizio e alla lode della sua divina Maestà.
Il primo punto consiste nel passare in rassegna i miei peccati: devo cioè richiamare alla memoria tutti i peccati della mia vita, esaminando anno per anno o periodo per periodo. A questo proposito sono utili tre considerazioni: rivedere il luogo e la casa dove ho abitato, le relazioni che ho avuto con altri, le attività che ho svolto.
Valuto i miei peccati, considerando la bruttura e la malizia che ogni peccato mortale commesso ha per sua natura, anche se non si trattasse di cosa proibita.
Considero chi sono io, ridimensionando me stesso mediante confronti. Primo: che cosa sono io rispetto a tutti gli uomini; secondo: che cosa sono gli uomini rispetto a tutti gli angeli e i santi del paradiso; terzo: considero che cos’è tutto l’universo rispetto a Dio; allora, io da solo che cosa posso essere? quarto: considero tutta la corruzione e la bruttura della mia persona; quinto: mi considero come una piaga e un ascesso, da cui sono usciti tanti peccati, tante cattiverie e così nauseante veleno.
Considero chi è Dio contro il quale ho peccato, confrontando i suoi attributi con i rispettivi contrari che sono in me: la sua sapienza con la mia ignoranza, la sua onnipotenza con la mia fragilità, la sua giustizia con la mia iniquità, la sua bontà con la mia cattiveria. [60] Quinto punto. Un grido di stupore con profonda commozione, considerando che tutte le creature mi hanno lasciato in vita e conservato in essa: gli angeli, che sono la spada della giustizia divina, mi hanno sopportato e custodito e hanno pregato per me; i santi hanno continuato a intercedere e a pregare per me; e il cielo, il sole, la luna, le stelle e gli elementi, i frutti, gli uccelli, i pesci e gli altri animali… ; e la terra non si è aperta per inghiottirmi, creando nuovi inferni per essere tormentato in essi in eterno. [61] Colloquio. Alla fine farò un colloquio riflettendo sulla misericordia divina, ringraziando Dio nostro Signore che mi ha conservato in vita fino ad ora, e facendo il proposito di emendarmi con la sua grazia per l’avvenire. Terminerò dicendo un Padre nostro.
Preghiera di Sant’Ignazio
Anima di Cristo, santificami
Corpo di Cristo, salvami
Sangue di Cristo, inebriami
Acqua del costato di Cristo, lavami
Passione di Cristo, confortami
O buon Gesù, esaudiscimi
Dentro le tue ferite nascondimi
Non permettere che io mi separi da te
Dal nemico maligno difendimi
Nell’ora della mia morte chiamami
E comandami di venire a te
Perché con i tuoi santi io ti lodi
nei secoli dei secoli.
Amen.
[Testi tratti dal sito dei Padri Gesuiti – gesuiti.it]
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