Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato

Elisabetta della Trinità, al secolo Élisabeth Catez (18 luglio 1880, Avord, Francia; 9 novembre 1906, Digione, Francia) è stata una monaca cristiana e mistica francese dell’Ordine dei carmelitani scalzi. Beatificata nel 1984, è stata proclamata santa da papa Francesco nel 2016.

Mio Dio, Trinità che adoro,
aiutami a dimenticarmi interamente
per fissarmi in Te, immobile e tranquilla
come se la mia anima fosse già nell’eternità.
Niente possa turbare la mia pace
né trarmi fuori di Te, o mio immutabile;
ma che ogni istante mi immerga sempre più
nella profondità del tuo mistero.

Commento
Elizabeth scrive non da poetessa, ma da giovane Donna innamorata.
E la profondissima ricchezza dei suoi sentimenti le tracima dal Cuore quale eccedenza della misura pigiata, ben scossa e traboccante che l’Amato le versa nel grembo. Scavato dal dono totale di sé alla Trinità ed ai Fratelli, che diventa nel contempo Via di pacificazione, conoscenza ed adesione al Mistero della SSa Trinità.

Testo completo
Mio Dio, Trinità che adoro
Mio Dio, Trinità che adoro, aiutami a dimenticarmi interamente per fissarmi in te, immobile e tranquilla come se la mia anima fosse già nell’eternità. Niente possa turbare la mia pace ne trarmi fuori di te, o mio immutabile; ma che ogni istante mi immerga sempre più nella tua profondità del tuo mistero.

Pacifica l’anima mia, rendila tua cielo, tua dimora prediletta e luogo del tuo riposo. Che io non ti lasci mai solo, ma ti sia presente, con fede viva, immersa nell’adorazione, piamente abbandonata alla tua azione creatrice.

Gesù, mio diletto, crocifisso per amore, vorrei coprirti di gloria, vorrei amarti fino a morire, ma sento la mia impotenza e ti chiedo di rivestirmi di te, di identificare la mia anima a tutti i movimenti della tua anima, di sommergermi, di invadermi, di 800 sostituirti a me, affinché la mia vita sia un riflesso della tua vita. Vieni in me come Adoratore, come Riparatore, come Salvatore.

Verbo eterno, Parola del mio Dio, Cristo Signore, voglio passare la mia vita ad ascoltarti e nelle notti dello spirito e nel vuoto voglio fissarti sempre e starmene sotto la tua grande luce.

O mio astro diletto, affascinami cosi che io non mi possa sottrarre mai più al tuo irraggiamento.
Fuoco ardente, Spirito di amore, vieni in me e fa’ della mia anima un’incarnazione del Verbo.
E tu, o Padre, chinati sulla tua povera, piccola creatura, coprila con la tua ombra!
O miei “Tre”, mio Tutto, mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo io mi abbandono a te.
Seppellisciti in me perché io mi seppellisca in te, nell’attesa di poter contemplare nella tua luce l’abisso della tua grandezza.