I consigli dell’Associazione dei riabilitatori dell’insufficienza respiratoria per migliorare la qualità del respiro sia durante la vita quotidiana che durante l’attività sportiva e utilizzarlo per calmare l’ansia, ridurre lo stress e acquisire uno stile di vita improntato al benessere.

 

ArIR, Associazione dei riabilitatori dell’insufficienza respiratoria con oltre 30 anni di esperienza nel supporto ai pazienti con patologie cardio respiratorie, all’indomani della Giornata internazionale del respiro e a un mese dalla V Edizione del più grande congresso sulla fisioterapia cardio-respiratoria in Italia organizzato dall’associazione, presenta “Respirare bene”: una lista di consigli dedicati alla respirazione, sia per i pazienti affetti da patologie respiratorie sia per chi è a contatto quotidiano con inquinamento, condizioni di vita o attività lavorative stressanti e in generale per chiunque voglia migliorare la qualità della respirazione nella propria vita quotidiana e di conseguenza migliorare il proprio stato di benessere.

 

  1. Stile di vita salutare: per respirare bene occorre mantenere e promuovere uno stile di vita attivo, caratterizzato da comportamenti salutari, piccole “buone pratiche”, semplici da attuare nella vita quotidiana, ma fondamentali, come utilizzare le scale al posto dell’ascensore, preferire camminare a piedi o in bici per raggiungere il posto di lavoro o per effettuare spostamenti brevi. A questo proposito l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) raccomanda l’esecuzione di almeno 10.000 passi al giorno.
  2. L’esercizio fisico: accanto ad uno stile di vita attivo è importante affiancare un programma di attività fisica per promuovere un buon stato di salute cardiocircolatorio, con effetti positivi sulla respirazione. Questo è ancora più importante nelle patologie cardiorespiratorie croniche, dove la dispnea porta ad una serie di limitazioni delle attività, a partire da quelle più pesanti (come fare le scale) per arrivare nei casi più avanzati alle attività di vita quotidiana (lavarsi, vestirsi, ecc.). .Per questo è importante affidarsi a professionisti sanitari con competenze specifiche che, tra le altre cose, possono suggerire strategie per migliorare l’autonomia e gestire adeguatamente i sintomi, senza mettere a rischio la salute.
  3. Utilizzo di naso e bocca durante la respirazione: durante l’esercizio fisico il nostro modo di respirare si modifica: se a riposo siamo naturalmente portati a respirare dal naso, quando la richiesta ventilatoria aumenta, inizialmente cerchiamo di fare respiri più profondi e poi cominciamo a respirare più velocemente (aumenta cioè la frequenza respiratoria) ed è assolutamente normale cominciare a respirare dalla bocca, proprio perché permette di far passare una maggiore quantità di aria velocemente. Nel caso di molte patologie cardiorespiratorie, il respiro si modifica adattandosi alle condizioni fisiopatologiche dell’apparato respiratorio. Per esempio, alcuni respirano appoggiandosi con le braccia o assumono posture che riducono la fatica respiratoria; altri “soffiano” quando devono espirare. Sono tutte strategie spontanee o apprese per ridurre i sintomi e respirare al “meglio” delle proprie possibilità. Nella maggior parte dei casi, il “nuovo” modo di respirare è funzionale al mantenimento di un equilibrio tra la necessità di respirare e quella di fare meno fatica possibile per farlo. Tentare di modificare questo adattamento funzionale, imponendo un modo di respirare “normale” è quasi sempre una fatica inutile e, in alcuni casi, può portare ad un peggioramento dei sintomi o addirittura delle condizioni di salute. Il fisioterapista cardiorespiratorio, sulla base dei dati clinici e della stretta collaborazione con i medici specialisti, ha gli strumenti per valutare ed eventualmente suggerire strategie di compenso o di supporto in grado di migliorare i sintomi, proporre attività di ricondizionamento o allenamento ove fossero necessari.
  4. La postura: gioca un ruolo più importante di quanto si potrebbe pensare nel consentire la fisiologica respirazione. Per questo, il fisioterapista cardiorespiratorio ha il compito di effettuare un’attenta valutazione, e individuare strategie compensatorie, posture e modalità di allenamento che aiutino la persona ad effettuare delle attività compatibili con la sua condizione, che sia una persona sana o affetta invece da patologie cardiorespiratorie.

 

Di questo e molto altro si parlerà durante la V Edizione del più grande congresso sulla fisioterapia cardio-respiratoria in Italia organizzato da ArIR dal titolo “Valorizzare l’alleanza tra professionisti sanitari nel rispondere ai nuovi bisogni della comunità”, in programma l’11-12-13 maggio 2023 a Roma presso l’Hotel Barceló Aran Mantegna: 2 aree espositive, oltre 30 sessioni, 400 posti e oltre 50 relatori tra ospiti italiani e internazionali faranno il punto sulle grandi tematiche della fisioterapia cardio respiratoria e porteranno nuovi spunti di riflessione e di condivisione.

 

Per informazioni: https://www.arirassociazione.org/congresso-arir-2023/

 

 

[Fonte: SuperAbile – INAIL]