Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato
Margherita Guidacci (25 aprile 1921, Firenze – 19 giugno 1992, Roma) è stata una poetessa, traduttrice e accademica italiana.
GIORNO DEI SANTI E IL CIELO DI NOVEMBRE
Riflesso nell’asfalto delle vie
Inondate di pioggia, due grigiori
Paralleli ad opprimere lo sguardo
Dovunque cerchi fuga. La città
Sembra di piombo e cenere, ed il crudo
Lampo dei fari rende più spettrali
I visi dei passanti. Lente scorrono
Le ore in questo scroscio
D’acqua, tra schizzi brevi
Di fango e il volteggiare
Di foglie marce dai giardini. È arduo
Oggi pensare al Paradiso: tutto
Ci riconduce e prostra sulla terra.
Occorre troppa fede a superare
L’alta barriera di tristezza. Facile
Sarà invece domani, nella scia
D’una stagione di disfacimento,
Ricordare la fine d’ogni carne.
(Margherita Guidacci – “Le poesie”, 1999)
COMMENTO
Parole semplici, spoglie di volteggi semantici o ricercatezze espressive, per dire l’umano, terreno “grigiore” di questi due giorni così speciali.
Che ora l’anomala stagione priva anche del loro abituale clima qui descritto.
Realistica più che mai risulta invece la menzione alla “troppa fede”, necessaria per VEDERE la Bellezza e la Gioia dell’Oltre. In un qui ed ora della Storia, che pare ormai abitualmente estendersi, o strisciare… solo in orizzontale!
Chiediamo allora a tutti i Santi di intercederci il Dono di una Grande Fede… che non sarà mai troppa!
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