La comunità dei Silenziosi Operai della Croce di Fatima ha ricevuto una richiesta molto speciale in questo periodo natalizio: accogliere un gruppo di circa 150 rifugiati dall’Afghanistan nel nostro grande “Centro Francesco e Giacinta”.

Abbiamo pensato a questo tempo speciale in cui celebriamo la nascita del Dio-Bambino che si è fatto uomo ed è venuto da noi nascendo in una mangiatoia perché nessuno ha accolto lui e la sua famiglia nelle loro case e nei loro alloggi. Quante Sante Famiglie potrebbero esserci in questo gruppo? Di certo, dunque, non ci è nemmeno venuto in mente di rifiutare questo appello così forte e attuale fatto alla nostra comunità. E così, il 3 gennaio 2022, queste famiglie sono entrate dalla nostra porta.

Molte le sfide che abbiamo dovuto affrontare: le preoccupazioni personali di ognuno insieme all’incertezza del sentirsi all’altezza di questa grande sfida, i bisogni materiali e le difficoltà comunicative, dal momento che queste persone parlano persiano e solo pochi di essi sanno l’inglese anche se si stanno impegnando a imparare il portoghese prendendo lezioni da un insegnante volontario.

Nonostante questo, e forse anche per questo, stiamo vivendo un tempo di grazia. La semplicità nel trattamento e il senso di gratitudine che mostrano, così come il sostegno umano e materiale che abbiamo ricevuto da persone vicine alla comunità, ci lasciano senza parole. È d’altra parte, spesso il silenzio è la risposta migliore. In questo silenzio contempliamo questo Bambino-Dio che ha bussato alla nostra porta e che ogni giorno cercheremo di accogliere con amore e pazienza, perché cresca in “sapienza e grazia, davanti a Dio e agli uomini”.

(a cura di Marta Couto)