Nella solennità dell’Epifania la Chiesa mette in atto una prassi molto antica: l’annuncio della Pasqua dell’anno appena iniziato. Questa usanza deriva dalla necessità di stabilire la data della Pasqua, nel complesso delle leggi di astronomia e nel calcolo delle lune.
Il vescovo di Alessandria fu il primo a prendersi cura di questo calcolo, avendo a disposizione gli studiosi di astronomia che gravitavano attorno alla famosa biblioteca della città. Nasce così la prassi delle “lettere festali” che il patriarca di Costantinopoli mandava a tutte le Chiese con la data della domenica di risurrezione. Questo compito viene ufficializzato a Nicea (325) e assume sempre più il tenore di un testo fatto per una proclamazione liturgica.
Si dice che “l’Epifania tutte le feste porta via”, invitando ognuno a riprendere i ritmi quotidiani e feriali. Ma proprio in questo giorno a tutti i credenti viene ricordato che il tempo è di Dio e lui lo segna con la sua grazia pasquale. Ogni incontro con lui è una “Pasqua”, un accompagnamento fuori dalla condizione dispersa e perduta, per entrare nella comunione trinitaria dell’amore.
Annuncio liturgico
Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata
e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo
ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l’anno liturgico
è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto,
che culminerà nella domenica di Pasqua, il 17 aprile.
In ogni domenica, Pasqua della settimana,
la Santa Chiesa rende presente questo grande evento
nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
le Ceneri, inizio della Quaresima, il 2 marzo;
l’Ascensione del Signore, il 29 maggio;
la Pentecoste, il 5 giugno;
la prima domenica di Avvento, il 27 novembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi
e nella Commemorazione dei fedeli defunti,
la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.
A Cristo, che era, che è e che viene,
Signore del tempo e della storia,
lode perenne nei secoli dei secoli. Amen.
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