La sessione autunnale del Consiglio Episcopale Permanente. Il discorso inaugurale del Cardinale Gualtiero Bassetti

Si sta svolgendo in questi giorni la sessione autunnale del Consiglio Episcopale Permanente. Nel suo discorso introduttivo, il Presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha dato ai vescovi e alla Chiesa italiana alcune linee di orientamento nell’azione e nell’attenzione circa la realtà in cui la chiesa e la società si trovano.

In riferimento all’eutanasia

Il punto centrale del discorso del cardinale riguarda i maggiori problemi etici che il paese sta affrontando anche nell’approssimarsi di un referendum sull’eutanasia. Il Presidente della CEI condanna categoricamente questa pratica con parole chiare e assertive che richiedono riflessione:

Suscita una grave inquietudine la prospettiva di un referendum per depenalizzare l’omicidio del consenziente. Autorevoli giuristi hanno messo in evidenza serie problematiche di compatibilità costituzionale nel quesito per il quale sono state raccolte le firme e nelle conseguenze che un’eventuale abrogazione determinerebbe nell’ordinamento. (…) C’è una contraddizione stridente tra la mobilitazione solidale, che ha visto un Paese intero attivarsi contro un virus portatore di morte, e un’iniziativa che, a prescindere dalle intenzioni dei singoli firmatari della richiesta referendaria, propone una soluzione che rappresenta una sconfitta dell’umano. Chi soffre va accompagnato e aiutato a ritrovare ragioni di vita; occorre chiedere l’applicazione della legge sulle cure palliative e la terapia del dolore.”

Questo appello non deve essere visto come un semplice consiglio astratto  ma come un imperativo morale a non essere indifferenti verso le domande che rpovengono dalla sofferenza. Come CVS facciamo nsotre le parole del Cardinale accompagando ogni persona in particolare e la società in generale a comprendere la ricchezza della vita in ogni momento, specialmente in quelli più difficili.

Sinodalità

A conclusione del suo discorso il Presidente fa riferimento al Cammino sinodale che stiamo per iniziare come chiesa: “che significa vivere insieme, come stile, forma e coralità di ogni soggetto ecclesiale. Con pazienza e, soprattutto, con umiltà! È qui che noi desideriamo collocarci e il Papa c’incoraggia in questo, chiedendo il coinvolgimento di ciascuno. È questo il Cammino che vogliamo compiere in modo sinodale, in ascolto delle «gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono» (cf GS, 1).

In questo modo il Cardinale mette in relazione le due realtà: è importante guardare al mondo e alla cultura della nìmorte che sembra voler cercare spazio di azione nelle società. Allo stesso tempo, questo sguardo non deve lasciarci nella lamentazione e nello sconforto di chi vede il mondo lontano dal Regno immaginato dal Signore. Al contrario, siamo invitati a guardare con speranza e amore al cuore dell’uomo di oggi dimostrando che ascoltiamo il suo grido di dolore e che vogliamo camminare insieme a lui abbracciando la sua croce e accompagnadolo verso la resurrezione.