É stato pubblicato questa mattina nel sito Vaticano il Messaggio di Papa Francesco per la 36ª GMG.
Il Papa invita i giovani a celebrarla nelle proprie diocesi nella Festa di Cristo Re. E invita i giovani a riflettere sulla frase che Cristo ha detto a san Paolo nel momento della sua conversione: “Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto!” (cfr. At 26,16)
Tutto il messaggio è una sfida a iniziare un percorso spirituale mettendoci alla scuola e nella pelle dell’Apostolo delle Genti per comprendere che Paolo e la sua missione non sono poi così tanto lontani dalle nostre realtà concrete.
Prima di tutto Cristo chiama Saulo. Come chiama ognuno di noi. E non ci chiama all’interno di una realtà ipotetica m anella concretezza del nostro essere oggi. Lui ci conosce e conosce i nostri pensieri, le nostre azioni. Parafrasando il Papa, è come se dicesse a noi: “So chi sei, so che cosa stai tramando, ma ciò nonostante mi rivolgo proprio a te”.
Continuando questa avventura sui passi di Paolo, ci confrontiamo con quella che è stata la sua domanda ma che è anche la nostra domanda: “«Chi sei, o Signore?» (At 26,15)”.
Il Papa continua: “Questa domanda è estremamente importante e tutti, nella vita, prima o poi la dobbiamo fare. Non basta aver sentito parlare di Cristo da altri, è necessario parlare con Lui personalmente. Questo, in fondo, è pregare. È un parlare direttamente a Gesù, anche se magari abbiamo il cuore ancora in disordine”.
Ma quante volte preferiamo non ascoltare davvero la risposta? Pieni di noi stessi, ci lasciamo affascinare da certezze indondate… Scappiamo da Cristo e dalle sfide radicali che lui ci pone. Ma comunque, ci dice Francesco, “nel cuore di ognuno c’è come un fuoco ardente: anche se ci sforziamo di contenerlo, non ci riusciamo, perché è più forte di noi.”
Ascoltare questo fuoco ardente, ascoltare la voce del Signore non è così facile. Siamo messi in crisi, ci acceca fino a quando non sappiamo che strada prendere. Così si è sentito Paolo. Questa cecità il Papa la chiama cammino di umiltà. Quel cammino che ci fa comprendere quanto siamo lontani dalla verità tutta intera. Ma, “proprio quando uno riconosce di essere cieco, comincia a vedere”. È questo il momento in cui ci apriamo a ricevere la Verità che Dio ci vuole donare.
La forza e la passione di abbracciare grandi cause è una caratteristica dell’età giovanile. Il Papa paragona questo modio di essere e di agire con il comportamento di Saulo prima e dopo l’incontro con il Risorto. E così ci lancia la sfida a canalizzare le nostre forze verso il vero bene, senza lasciarci manipolare da idee oscure e senza senso, tenendo sempre come punto di riferimento la Luce di Cristo, così come è successo a Paolo.
Infine, e prima di invitare tutti i giovani a partecipare come veri pellegrini alle GMG diocesane e, nel 2023, alla GMG di Lisbona, il Papa ricorda la fiducia e la missione che il Signore offre ad ogni giovane invitandolo ad alzarsi e ad essere un testimone attico e instancabile della Buona Notizia: “Oggi l’invito di Cristo a Paolo è rivolto a ognuno e ognuna di voi giovani: Alzati! Non puoi rimanere a terra a “piangerti addosso”, c’è una missione che ti attende! Anche tu puoi essere testimone delle opere che Gesù ha iniziato a compiere in te.”
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