Non di certo per colpa loro, ma i Bambini Pastorelli mancarono l’appuntamento del 13 agosto, promesso alla Signora. Erano infatti stati sequestrati dalle autorità, imprigionati e spaventati con l’intento che dichiarassero false le apparizioni.
I pochi giorni che passarono nella prigione di Ourém per i piccoli sono stati sì giorni di tristezza e di angoscia, ma anche di evangelizzazione e di preghiera.
Facevano tenerezza e commuovevano fino alle lacrime le loro preghiere spontanee, il loro incoraggiarsi l’un l’altro con serenità, la preoccupazione di aver mancato alla promessa fatta alla Signora, l’impegno a trasformare tutto in offerta.
La loro preghiera coinvolgeva i cuori induriti dei loro compagni di cella, ai quali Francesco ordinava di togliersi il cappello prima di iniziare la preghiera.
Siamo toccati anche noi e crediamo che davvero non c’è situazione e spazio al mondo in cui non possiamo pregare ed essere in comunione con il Signore.
Tornati a casa, il 19 agosto, Francesco, accompagnato dal fratello Giovanni, e Lucia portano il gregge a pascolare ai Valinhos, poco lontano da casa. Verso le quattro del pomeriggio Lucia ha la premonizione che la Madonna stia per apparire e manda Giovanni a chiamare Giacinta in gran fretta. Poco dopo l’arrivo di Giacinta appare Nostra Signora, anche questa volta sopra di un piccolo leccio.
– Che cosa vuole da me Vostra Grazia?
– Voglio che continuiate ad andare alla Cova da Iria il 13, che continuiate a recitare il rosario tutti i giorni. L’ultimo mese farò il miracolo affinché tutti credano. Verrà San Giuseppe con il Bambin Gesù per donare la pace al mondo. Nostro Signore verrà a benedire il popolo. Verranno anche Nostra Signora del Rosario e la Madonna Addolorata.
– Che cosa volete che si faccia del denaro che la gente lascia alla Cova da Iria?
– Vorrei domandarvi la guarigione di diversi ammalati
– Sì, ne guarirò qualcuno entro l’anno.
E prendendo un’aria più triste aggiunse:
– Pregate, pregate molto e fate dei sacrifici per i peccatori! Vi sono molte anime che vanno all’inferno perché non c’è nessuno che si sacrifichi e preghi per loro.
Poi, come le altre volte, cominciò ad innalzarsi nella direzione di levante.

I Bambini naturalmente restarono ancora più convinti che mai dell’importanza di pregare perché nessuno si perda. E lasciano a noi il testimone di una vita che si fa responsabilità di salvezza per il mondo.