Prima di essere ricoverato in ospedale, don Luigino aveva fatto in tempo a scrivere l’editoriale per il numero di giugno dell’Ancora.
In esso faceva riferimento al messaggio del Papa al Centro Volontari della Sofferenza, nell’Udienza del 2014: “Gesù ci insegna a vivere il dolore accettando la realtà della vita con fiducia e speranza, mettendo l’amore di Dio e del prossimo anche nella sofferenza: è l’amore che trasforma ogni cosa”.
E concludeva con questa esortazione: “Facciamo sì che questa sia una parola programmatica che diffonda fiducia in tante persone sofferenti”.
Nel giorno in cui celebriamo il suo funerale accogliamo queste parole come un testamento spirituale indicativo e promovente un’azione missionaria all’insegna della serietà e della bellezza dell’amore.
“Quanti amiamo la Madonna e i suoi messaggi dobbiamo sentire il compito di essere portatori di fiducia e speranza; fiduciosi in lei possiamo diventare collaboratori di misericordia e testimoni della gioia del risorto e della consolazione materna dell’Immacolata”.
Grazie, questo è don Luigino, sembra di sentire la sua voce
La luminosità del tuo sorriso, la rassicurante benevolenza che trapelava dal tuo portamento, accompagnata da parole di energica tenerezza ci hanno legato sempre più al CVS per camminare insieme, dietro a Gesù verso il “monte alto” in un’attesa fiduciosa, attraversata da silenzi paurosi che si aprono a insperati orizzonti pieni di figure sorridenti ed amabili. Grazie don Luigino, ti prego, di lassù, assieme al beato Novarese e ai tanti altri che ci hanno preceduto, continua a sostenerci nel nostro percorso.
Caro Don Luigino io ti ricorderò pure con tanto piacere che appena ci vedevamo mi chiedevi con il tuo sorriso piacevole Alberto hai portato la fisarmonica? Per rallegrare i Gruppi? Veramente tutti noi come una bella grande famiglia Grazie Don Luigino e aiutaci a stare allegri nella Gioia del Padre ciao