Crip Camp è un documentario del 2020 prodotto da Barack e Michelle Obama, e distribuito in Italia da Netflix. Ha già vinto il premio del pubblico al Sundance Festival 2020 ed è tra i favoriti all’oscar per il premio miglior documentario.

Il film ricostruisce, con filmati e interviste dell’epoca, quella che è stata una straordinaria esperienza di persone con disabilità: il Campo Jened, soprannominato Crip Camp.

Situato nello Stato di New York, questa colonia estiva dedicata a ragazzi disabili, il campo era organizzato da hippy privi di esperienza, a cominciare dal fondatore Larry Allison, mosso dalle migliori intenzioni. Un luogo dove si poteva ridere, vivere un grande senso di fraternità, riflettere e anche innamorarsi.

Crip Camp è stato anche molto di più: un posto dove maturava la coscienza sociale della dignità personale e della parità di diritti. Da questa esperienza è maturata anche la decisione di essere una voce politica e culturale e l’inizio della lotta per i diritti civili.

Usando la loro voce nelle manifestazioni di protesta, questi ragazzi hanno contribuito a far passare il rivoluzionario Americans With Disabilities Act nel 1990.

“Questa è “una storia ignorata per così tanto tempo, eravamo eccitati dalla chance di poterla mostrare al mondo. – sottolinea Nicole Newnham, regista del documentario insieme a Jim LeBrecht, Guardando Crip camp “le persone ci riconoscono come una comunità. Noi disabili non siamo quelli che vedete quando ci rappresentano in modo orrendo, ma abbiamo una storia” sottolinea Lebrecht, affetto da spina bifida. Con il film, “si capisce come siano le nostre vite. Quando oggi su una strada vediamo una rampa per i disabili vorrei ci si ricordasse che si è ottenuta grazie a una battaglia. Ci piacerebbe se il film alimentasse la discussione su questi temi e se le persone riconsiderassero il modo in cui pensano alla disabilità”.