1963 – 11 aprile  – 2021
Pacem in Terris, un dono nella perenne luce dell’Amore

Cinquantotto anni fa il mondo riceveva dal cuore di Papa Giovanni la carezza della Pacem in Terris e pensare a questo anniversario è risentire la delicatezza di questa carezza: è una carezza che porge alla coscienza la consapevolezza che solo la pace promuove il vero progresso della civiltà nella sua essenza di integrale promozione della dignità umana. La Pace non si realizza se non nell’edificazione di un abbraccio che, partendo dal cuore , si espande nel mondo: è l’abbraccio della pace con la giustizia animata dalla carità in atto nel respiro della libertà, che è pazienza dell’amore. Ecco,  è questa carezza che desideriamo sempre di nuovo sentire nel nostro animo, nella consapevolezza che siamo chiamati ad essere operatori nei cantieri della Civiltà dell’Amore; il traguardo richiede ancora un lungo cammino, ma il cammino è già iniziato e la vita di ognuno di noi deve rappresentare un seme prezioso perché nel mondo possa sorgere il frutto della pace nel respiro di una fraternità attuata in ogni scelta di vita: tantum aurora est: sì, siamo all’inizio di un lungo cammino che parte dalla coscienza ed il cuore sente che vivere è costruire,  ogni giorno, la pace, seminando la speranza attraverso la tenerezza. Il mio cuore pensa a Loris Francesco  Capovilla che, nel solco di papa Giovanni, è stato sapiente costruttore di questa luce in un  concreto servizio nello spirito del Vangelo, testimoniando la mitezza di papa Giovanni; ed è in questo sentire che desidero esprimere, in una commozione che unisce Cielo e Terra, la riconoscenza a Papa Giovanni e al Cardinale Loris Francesco Capovilla per averci fatto dono della memoria dell’esempio.

(Davide Vecchio)