Ieri, 20 marzo 2021, il Papa è intervenuto mediante videomessaggio durante l’incontro “Il nostro amore quotidiano”; il convegno on-line organizzato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia, e la Vita. Il convegno ha segnato l’inizio dell’apertura dell’Anno “Famiglia Amoris Laetitia” che si concluderà il 26 giugno 20221.
Da cinque anni, cioè da quando è stata consegnata al mondo la Lettera, essa, dice il Papa, “ha tracciato l’inizio di un cammino cercando di incoraggiare un nuovo approccio pastorale nei confronti della realtà familiare. L’intenzione principale del Documento è quella di comunicare, in un tempo e in una cultura profondamente mutati, che oggi è necessario uno sguardo nuovo sulla famiglia da parte della Chiesa: non basta ribadire il valore e l’importanza della dottrina, se non diventiamo custodi della bellezza della famiglia e se non ci prendiamo cura con compassione delle sue fragilità e delle sue ferite”.
Parole che si inseriscono con efficacia nell’attuale discussione sulle unioni familiari e che chiedono di individuare una strada di cura pastorale, poiché “la Chiesa è incarnata nella realtà storica”.
Resta il fatto che la Parola del Vangelo è “una Parola esigente, che vuole liberare le relazioni umane dalle schiavitù che spesso ne deturpano il volto e le rendono instabili: la dittatura delle emozioni, l’esaltazione del provvisorio che scoraggia gli impegni per tutta la vita, il predominio dell’individualismo, la paura del futuro”.
Il Papa elogia poi il titolo del convegno: Il nostro amore quotidiano. “È una scelta significativa. Si tratta dell’amore generato dalla semplicità e dall’opera silenziosa della vita di coppia, da quell’impegno giornaliero e a volte faticoso portato avanti dagli sposi, dalle mamme, dai papà, dai figli. Un Vangelo che si proponesse come dottrina calata dall’alto e non entrasse nella “carne” di questa quotidianità, rischierebbe di restare una bella teoria”.
E conclude con la bellissima affermazione: “Il Vangelo accompagna le persone mettendosi al servizio della loro felicità”.
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