Si chiude il viaggio del Papa in Iraq. Un pellegrinaggio che lascerà il segno nella storia. Un viaggio difficile, in un tempo problematico, in una terra complessa.
Ma la complessità, letta con gli occhi della fede, è bellezza. Il Papa vede gli abissi di divisioni che le diversità culturali, economiche, di potere e di fede hanno tracciato nella storia di un paese frequentemente debilitato da guerre di vario tipo.
Proprio uno sguardo di comprensione della realtà lo porta a parlare a tutti con rispetto, con fraternità e con coraggio.
“Guardandovi, vedo la diversità culturale e religiosa, e questo mostra qualcosa della bellezza che la vostra regione offre al futuro. La vostra presenza qui ricorda che la bellezza non è monocromatica, ma risplende per la varietà e le differenze”.
Come risanare ferite che sembrano insanabili perché gli elementi culturali a volte condizionano profondamente l’inculturazione del vangelo? Il Papa offre il cammino della sapienza, della promessa e della preghiera.
La sapienza: “In queste terre è stata coltivata da tempi antichissimi. La sua ricerca da sempre affascina l’uomo; spesso, però, chi ha più mezzi può acquisire più conoscenze e avere più opportunità, mentre chi ha meno viene messo da parte. È una disuguaglianza inaccettabile, che oggi si è dilatata. Ma il Libro della Sapienza ci sorprende, ribaltando la prospettiva. Dice che «gli ultimi meritano misericordia, ma i potenti saranno vagliati con rigore» (Sap 6,6). Per il mondo, chi ha di meno è scartato e chi ha di più è privilegiato. Per Dio no. L’amore è la nostra forza, la forza di tanti fratelli e sorelle che anche qui hanno subito pregiudizi e offese, maltrattamenti e persecuzioni per il nome di Gesù. Ma mentre la potenza, la gloria e la vanità del mondo passano, l’amore rimane”.
La promessa: “La sapienza di Gesù, che si incarna nelle Beatitudini, chiede la testimonianza e offre la ricompensa, contenuta nelle promesse divine. Le promesse di Dio assicurano una gioia senza eguali e non deludono. Ma come si compiono? Attraverso le nostre debolezze. Dio fa beati coloro che percorrono fino in fondo la via della loro povertà interiore. La strada è questa, non ce n’è un’altra”.
La preghiera: “Altissimo Dio, Signore del tempo e della storia, Tu per amore hai creato il mondo e non smetti mai di riversare sulle tue creature le tue benedizioni. Tu, al di là dell’oceano della sofferenza e della morte, al di là delle tentazioni della violenza, dell’ingiustizia e dell’iniquo guadagno, accompagni i tuoi figli e le tue figlie con tenero amore di Padre.
Ma noi uomini, ingrati per i tuoi doni e distolti dalle nostre preoccupazioni e dalle nostre ambizioni troppo terrene, spesso abbiamo dimenticato i tuoi disegni di pace e di armonia.
Insegnaci a comprendere che Tu hai affidato a noi il tuo disegno di amore, di pace e di riconciliazione, perché lo attuassimo nel tempo, nel breve volgere della nostra vita terrena. Facci comprendere che solo mettendolo in pratica senza indugi si potranno ricostruire questa città e questo Paese, e si potranno risanare i cuori straziati dal dolore. Aiutaci a non trascorrere il tempo al servizio dei nostri interessi egoistici, personali o di gruppo, ma al servizio del tuo disegno d’amore. E quando andiamo fuori strada, fa’ che possiamo dare ascolto alla voce dei veri uomini di Dio e ravvederci per tempo, per non rovinarci ancora con distruzione e morte. Amen”.
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