Una lunga tradizione liturgica colloca l’annuncio della Pasqua da proclamare solennemente nel giorno dell’Epifania.
Nell’Epifania, la pienezza del Natale. E nella gloria di Cristo che si manifesta luce per tutte le genti – simboleggiate dai Magi risplende già uno scorcio della Risurrezione. Una proclamazione incastonata tra il Vangelo e l’omelia, nel cuore della Messa.
I giorni del nuovo anno, così, non sono affidati alla casualità ma alla presenza pasquale di Cristo. Dalla Pasqua, infatti come dice la formula, tutti i giorni diventano giorni santi.
Fratelli e sorelle carissimi, la gloria del Signore si è manifestata
e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo
ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l’Anno liturgico
è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto,
che culminerà nella domenica di Pasqua il 4 aprile.
In ogni domenica, Pasqua della settimana,
la santa Chiesa rende presente questo grande evento
nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, mercoledì 17 febbraio.
L’Ascensione del Signore, domenica 16 maggio.
La Pentecoste, il 23 maggio.
La prima domenica di Avvento, il 28 novembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi
e nella commemorazione di tutti i fedeli defunti,
la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.
A Cristo che era, che è e che viene,
Signore del tempo e della storia,
lode perenne nei secoli dei secoli. Amen.
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