“Guarda, mamma, che bella luce, vicino alla porta!”. Furono le ultime parole del piccolo Francesco Marto di 11 anni, uno dei tre pastorelli di Fatima. Si spense senza un gemito, con un leggero sorriso a fior di labbra, la notte del 4 aprile 1919.
Francesco Marto nacque l’11 giugno 1908 ad Aljustrel, frazione di Fatima, in Portogallo. Aveva 9 anni quando la Madonna apparve a lui, alla sorellina minore Giacinta e alla cugina Lucia, mentre pascolavano le pecore.
La Santissima Vergine scelse questi tre piccoli pastori per rivelare a Fatima, nel 1917, i rimedi che l’umanità e la Chiesa avrebbero dovuto prendere per combattere errori e guerre: la recita del Santo Rosario, la lotta contro il peccato, la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria (per arrestare l’ideologia comunista). D’indole riservata e incline alla contemplazione, Francesco amava ritirarsi a pregare, per “consolare Gesù”, come diceva.
Nel 1918 si ammalò durante una violenta epidemia di influenza “spagnola” e morì il 4 aprile 1919, dopo aver ricevuto la sua prima e ultima Comunione.
Due giorni prima di morire, il 2 aprile, Francesco si era confessato e aveva ricevuto la Comunione per l’ultima volta, “con grande lucidità e pietà”. Chi ha scritto questa testimonianza è stato il parroco di Fatima nel Libro dei Decessi, registrando la morte del piccolo il 4 aprile.
Nel suo diario, la cugina Lucia diceva di lui: “Francesco era silenzioso, e per pregare e offrire i suoi sacrifici a Dio amava nascondersi, anche da Giacinta e da me. ‘Mi piace pregare da solo e consolare Nostro Signore che è tanto triste’. Francesco ha sopportato molti sacrifici, fatti anche di lunghi digiuni”.
Nella sua causa di beatificazione e canonizzazione, tra le sue virtù è sempre stata sottolineata la profonda vita contemplativa, aspetto che colpisce particolarmente trattandosi di un bambino.
Le testimonianze di chi l’ha conosciuto riferiscono che la sua preghiera preferita era quella insegnata dall’Angelo nel giorno in cui gli era apparso: “Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano”.
È stato beatificato da san Giovanni Paolo II il 13 maggio 2000 e canonizzato il 13 maggio 2017 da papa Francesco. I suoi resti mortali sono custoditi nella Basilica di Nostra Signora del Rosario in Fatima.