Questa mattina a Santa Marta papa Francesco ha parlato dell’unità fraterna e, di conseguenza, dell’amore gratuito che dovrebbe diffondersi tra gli uomini. Un amore disinteressato, forte, pazzo, come quello di Dio nei nostro confronti. «Dio ci ama e ci ama – come dice un santo – come una pazzia: l’amore di Dio sembra una pazzia. Ci ama: “ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito”. Ha dato suo Figlio, ha inviato suo Figlio e lo ha inviato per morire in croce. Ogni volta che noi guardiamo il crocifisso, troviamo questo amore. Il crocifisso è proprio il grande libro dell’amore di Dio. Non è un oggetto da mettere qui o da mettere là, più bello, non tanto bello, più antico, più moderno … no. È proprio l’espressione dell’amore di Dio. Dio ci ha amato così: ha inviato suo Figlio, [che] si è annientato fino alla morte di croce per amore. Tanto ha amato il mondo, Dio, da dare il suo Figlio».
A queste riflessioni di papa Francesco possiamo affiancare quelle del beato Luigi Novarese sempre a proposito di amore. «Il Cuore di Gesù si presenta a noi proprio sotto l’aspetto del suo amore divino e umano, concretizzato simbolicamente come funzione del cuore. Il suo cuore vuole essere quindi per noi asilo sicuro, vuole che noi troviamo riposo in lui. Gesù vuole che si attuino le sue parole: rimanete nel mio amore. Rimanete in me, perché il mio regno è dentro di voi. L’identificazione della nostra vita con quella di Gesù ci fa sentire la gioia di essere dei vinti dall’amore di Dio».
Oggi più che mai diventa importante riflettere sull’amore, sull’amore di Dio nei nostri confronti e sull’amore di ognuno di noi verso i nostri fratelli, il tutto ovviamente donato e vissuto con pura gratuità.
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