Prima della celebrazione eucaristica, i ragazzi del “Centro estivo MTV” (Mazzè Tonengo e Villareggia), guidati da don Alberto Carlevato, insieme ai fedeli e agli ammalati accompagnati dagli operatori sanitari e dai volontari, hanno varcato la Porta Santa del Santuario giubilare vivendo così l’esperienza dell’Anno Santo.
I Silenziosi Operai della Croce hanno ricordato in questo modo l’opera e l’insegnamento del loro padre fondatore, scomparso all’età di 70 anni, il 20 luglio 1984.
«Trentadue anni fa – racconta don Giovan Giuseppe Torre nell’omelia – don Luigi si stava preparando, come ogni anno, per il pellegrinaggio che lo avrebbe portato a Lourdes insieme a tantissimi ammalati, quando venne chiamato improvvisamente dal Signore».
Ordinato sacerdote nel 1938, Novarese ha lavorato dal 1942 al 1970 presso la Segreteria di Stato Vaticana, ed è stato Direttore dell’Ufficio per l’assistenza spirituale ospedaliera della CEI dal 1970 al 1977. Ha fondato associazioni, case di cura, centri di assistenza, laboratori per disabili e, con la sua opera che prosegue ancora oggi in tutto il mondo attraverso i Silenziosi Operai della Croce (un esempio sono la Casa di Cura a lui intitolata e l’RSA “Virgo Potens” situate nel complesso del Trompone, ndr) Novarese si è rivelato medico dello spirito, dimostrando agli ammalati l’efficacia della motivazione religiosa nel cammino di guarigione.
«Sono tre le cose più importanti che ci ha lasciato – prosegue don Torre: il grande amore per la Madonna, per la Chiesa e verso le persone sofferenti a cui ha dedicato tutta la vita».
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