Il 30 settembre 2015, il Santo Padre Francesco ha autorizzato la Congregazione a promulgare, tra gli altri, il decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Benedetta Giuseppa Frey (al secolo: Ersilia Penelope), monaca professa dell’Ordine Cistercense; nata a Roma il 6 marzo 1836 e morta a Viterbo (Italia) il 10 maggio 1913.
Suor Maria Benedetta Frey “ci insegna che si può essere protagonisti e soggetti attivi nella malattia, non solo, ma anche chiamati alla santità.
Quanta forza le proveniva guardando il Crocifisso e partecipando alla passione del Signore Gesù!
Il letto era l’altare e la vittima lei stessa, ogni giorno celebrava la Santa Messa con la sua condizione di malata come un agnello pronta a vivere la missione e la prova di un lungo martirio… per Amore.
La malattia non ha reso Suor Maria Benedetta negativa e non si è lasciata sconfiggere, non l’ha nascosta, e non si dimostrava depressa o triste, anzi sorridente proprio come chi vive in continua intimità e unione con Gesù.
È stata capace di far diventare la malattia una “grazia e benedizione” del Signore per evangelizzare gli altri, per consolarli e per esortarli a farsi santi. Scriveva che: “la santità consiste solamente nell’adempiere in tutto la volontà SS.ma di Dio, nel proprio stato” (17/4/1900).
La Frey, ad imitazione di Cristo Buon Samaritano ha saputo fermarsi alla sofferenza dell’uomo per ascoltare, consigliare, discernere con l’aiuto di Dio e del suo amato Bambinello Gesù al quale affidava tutti. Ha esercitato una maternità spirituale, ricca di Spirito Santo e di umanità, edificante per chi si accostava ad essa: sacerdoti, seminaristi e ogni bisognoso” (da G. Scrimieri, Suor Maria Benedetta Frey, Edizioni CVS, Roma 2013).
L’esempio di vita di suor Maria Benedetta sia un aiuto per affrontare e vivere la vita con fede e fortezza.
Per ricevere copia del testo di G. Scrimieri, Suor Maria Benedetta Frey è possibile inviare una mail a edizioni@luiginovarese.org
Nella foto: don Gianluca Scrimieri fa dono del libro a Papa Francesco
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